Lo Stradone del Duca
“ Costa l’ee la streda del Doca chi’n leva mia al stramboca”
Camminata non competitiva nei territori estensi di Rivalta di km 4 e km9
Per edificare la “piccola Versaillès” di Rivalta, voluta da Francesco III e Carlotta d’Orlèans nella prima metà del ‘700, si deviò la strada per la montagna, si requisirono terreni, si scavarono canali per portare acqua alle fontane.
Dapprima la Reggia era comunicante con la città attraverso una strada privata in località Santo Stefano dal ponte della via Emilia, a sinistra del Crostolo, che procedeva costeggiando il torrente fino al Mulino di San Claudio; da lì un rettilineo (ora via della Canalina) portava direttamente a Rivalta.
Nel 1788 Ercole III conferì incarico all’arch. Ludovico Bolognini di costruire un ponte sul Crostolo, a San Pellegrino e una nuova strada fra il ponte stesso e Porta Castello.
Secondo le concezioni urbanistiche dell’epoca, il Bolognini ideò un’ardita visione prospettica del Viale, in fondo al quale doveva far mostra di sé un elemento monumentale: il ponte ornato da due eleganti statue raffiguranti i fiumi Panaro e Secchia donate da Bernardino Lelli e provenienti dalla Reggia di Rivalta.
Così scriveva Enrico Curti nel 1887 sul n. 36 della “Rivista Emiliana”:
“De nostri suburbani il più ameno e delizioso è senza dubbio quello che dalla Porta Castello, volgendo a Sud Est, guida alla montagna: il largo stradone spalleggiato da viali paralleli protetti da ombrose piante, le vaste piazze che vi sono interposte con sedili, che giro giro lo chiudono, i verdi fraticelli ornati da obelischi, statue e peschiere, fanno da dolce invito a chi ama, specialmente nei vespri della stagione estiva, ritemprare l’anima e le membra nel diporto di una piacevole passeggiata.”
Poi, riferendosi al “Passeggio dello Stradone”:
“Il Duca Ercole III, sia che fosse invogliato di quell’amena postura, sia che volesse fare un adito più decoroso alle delizie della sua Rivalta, ne decretò la destinazione all’uso di pubblica passeggiata.”.
Tratto da “Album Reggiano – La storia di Reggio Emilia nelle cartoline d’epoca di Giuliano Bagnoli – Ed. CDL”